Lo spazio bianco

Maria ha superato da poco i quarant’anni, vive a Napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. Il compagno non ne vuole sapere, rifiuta di partecipare alla gravidanza, non vuole prendersi responsabilità e, quando la bambina nasce prematura, Maria dovrà affrontare il calvario dell’attesa completamente da sola…

Un film di Francesca Comencini. Con Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino.
Italia 2009.

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3 risposte a Lo spazio bianco

  1. EA scrive:

    Il film non ti lascia una sensazione, ma ti induce a pensare……a pensare agli “spazi bianchi” della tua vita, a come hai dato loro “il colore della vita”: l’amore accolto che si fa dono.
    Ebbene, in questo film Maria, la protagonista, si trova a vivere uno “spazio bianco” nella sua vita, cioè l’attesa che la figlia, nata prematuramente, esca dalla incubatrice.
    E con lei lo spettatore percorre il cammino, in maniera emozionale e quindi coinvolgente, per arrivare alla piena consapevolezza d’essere madre.
    Solo allora, Irene, la bimba, prende volto e prende nome. E la madre apre il suo cuore non solo alla figlia, ma anche a coloro che prima le erano passati accanto, ma lei non se n’era accorta.

  2. Rgm scrive:

    Non pensavo che questo film mi lasciasse così indifferente, nonostante io abbia fatto esperienza dell’incubatrice per mio figlio. Non è bastata l’eccellente interpretazione della Buy a convincermi della bontà di una storia, che doveva essere più credibile, più vera, più intima, più materna, più accogliente e che invece è stata disturbata dalla vita un po’ troppo arida e superficiale di Maria, la protagonista, immersa nella precarietà di tante altre storie, di sequenze appiccicate e perfino di uno strano balletto tra le incubatrici.
    “Il fatto è che mia figlia stava nascendo, o stava morendo…non ho capito bene” e nemmeno io, alla fine, ho capito cosa fosse meglio per quella bimba.

  3. paolo pavarin scrive:

    il film è bellissimo ed invito tutti a guardalo.

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